Misteriosa Meraviglia
Cari amici, benvenuti a bordo di IperCanto Vibrazionale, spazio che inauguro oggi, dove troverete tutti gli aggiornamenti e le notizie sulle mie attività legate al canto e alla misteriosa meraviglia della voce umana.
L’affermazione “misteriosa meraviglia” è in relazione al fatto che nella mia esperienza in questa vita, il canto è stato il fattore determinante, la spinta verso la ricerca, la motivazione superiore, l’essenza originaria di un seme che iniziando a germogliare ha rivelato strade inattese, spesso impervie, ma allo stesso tempo piene di bellezza.
La voce quindi come guida, come vibrazione primaria umana, riflesso di uno stato d’animo, di toni e accenti diversi, suscettibile a variazioni, strumento musicale integrato ai nostri tessuti corporei, al nostro respiro, ai nostri organi, al nostro sangue, alle nostre cellule.
Ogni voce rappresenta la preziosa unicità di ogni essere umano e “il canto – come affermava il grande Demetrio Stratos – è la voce liberata dalla menzogna di sembrare verità”. Il canto quindi come forza di vita, come cura della nostra anima, ed il canto è anima, in quanto energia che produce sensazioni, emozioni, visioni, campi vibrazionali che agiscono dentro e fuori di noi.
Noi ancora non ci rendiamo conto di quanto siamo collegati al suono, e di come noi stessi siamo suono, figli del Big Bang, la grande esplosione cosmica da cui tutto fu generato ed ebbe inizio. Se ne fossimo coscienti, saremmo un’incredibile Unità Umana che vivrebbe in armonia e in pace, e sarebbe a dir poco improponibile solo pensare ad una guerra che genera distruzione e morte di altri esseri.
Il suono. Sappiamo così poco ancora degli effetti che determinate frequenze possono generare dentro di noi. Riusciamo a “vedere” come il suono tagliente di una parola può incidere sul nostro corpo e spirito? O di come un tipo di musica che ascoltiamo anche solo distrattamente può condizionare un umore, il corso di una giornata? Spesso tutti noi sottovalutiamo con leggerezza incosciente molte cose e ci vorrebbero altri occhi ed altre orecchie davvero.
Sono sicuro che nei prossimi tempi avverranno grandi scoperte scientifiche che ci confermeranno quello che i grandi maestri di Oriente e Occidente affermano da millenni e in questo senso sta già necessariamente avvenendo una sintesi di idee sociali, culturali e filosofiche tra queste due polarità.
Nella scelta di andare a vivere in India dal 2010 al 2015 a Pondicherry, lavorando con l’istituto di ricerca Sri Aurobindo Society (connesso all’ashram creato da Aurobindo e dalla parigina Mirra Alfassa, coppia spirituale, emblema della sintesi di cui parlo), c’era proprio l’intento di andare ad integrare dentro di me aspetti del canto e della musica che non riuscivo a trovare in Italia e in Europa, dopo i miei studi di canto blues, rock e jazz. Lì ho avuto modo di approfondire il canto classico Carnatic e l’universo del Nada Yoga con i mantra in sanscrito della tradizione vedica e tantrica.
La vera scoperta sul campo, è stata quella di capire attraverso l’esperienza, come l’arte classica in India, nella sua forma, sia tutta protesa verso un costante anelito che cerca di contattare una dimensione “altra”, per dire meglio “l’oltre”. In India l’artista è colui che attraverso la sua azione compie un processo di trasformazione, cercando di trascendere se stesso nel tentativo di superare l’Io e riuscire a sentirsi coscientemente partecipe, parte integrante e attiva del movimento misterioso del cosmo. L’arte quindi diviene “yoga”, unione e comunione con il Tutto che si esprime nella sua molteplicità.
Da qui la scelta di chiamare la mia ricerca e la pratica del mio lavoro “IperCanto Vibrazionale”.
Il nome IperCanto Vibrazionale uscì fuori magicamente appena tornato dall’India a Roma nel maggio 2015, durante una chiacchierata con il mio caro amico Antonio Bilo Canella, direttore del Cineteatro, Accademia di cinema e teatro dove sono ora docente di canto.
Iper- è un prefisso derivato dal greco hypèr “sopra”, “oltre”.
Un “sopraoltrecanto” quindi che attraverso diverse tecniche vocali e con il supporto della meditazione e della contemplazione insegue la voglia e il gusto della scoperta e del mettersi in gioco, un’attitudine e una volontà nel riuscire anche solo per un istante, a sfiorare o toccare qualcosa di cui non era a conoscenza prima. Forse un senso di libertà, forse di beatitudine, di gioia, di amore. Come trattenere la felicità.
Grato alla vita ai maestri incontrati lungo questa strada e a voi che mi state leggendo in questo momento.
Vi aspetto e vi invito a camminare insieme nel mondo della vibrazione luminosa.
With Love
Andrea
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